Scopriamo le differenze e i casi d’uso di queste due tecnologie.
Il QI di Einstein non si basava su ciò che sapeva, ma sul ritmo con cui trattava le informazioni. È così anche per le reti. Gli switch di rete sono i “cervelli” che collegano simultaneamente tutti i dispositivi di una LAN (Local Area Network), reindirizzando e instradando i dati nel luogo appropriato.
Le aziende che scelgono l’hardware per gli switch devono considerare le esigenze attuali e future della rete e comprendere la distinzione tra switch gestiti e non gestiti.
Qui imparerete a distinguere tra i vari tipi di switch di rete e quali domande porre per trovare lo stile più adatto alla vostra applicazione.
Di quante funzioni di controllo avrà bisogno il team di rete?
Gli switch non gestiti sono fondamentalmente plug & play: tutto ciò che entra nello switch va nella rete. Questa semplicità è convincente per le applicazioni più piccole, ma per le organizzazioni più grandi è necessaria una soluzione più sofisticata.
Per determinare se gli switch gestiti o non gestiti sono adatti alla vostra applicazione (o completamente sbagliati) dipende dalle caratteristiche richieste. Ecco le basi:
Switch non gestiti: configurazioni fisse e minor controllo
Gli switch non gestiti utilizzano porte auto-negoziate per determinare i parametri, come la velocità dei dati e l’applicazione della modalità half-duplex o full-duplex (spostamento dei dati in una o due direzioni contemporaneamente).
Inoltre, gli switch non gestiti non hanno il concetto di LAN virtuali (VLAN): di conseguenza, i dispositivi su uno switch non gestito appartengono tutti allo stesso dominio di broadcast.
Switch gestiti: pieno controllo e flessibilità
Con uno switch gestito, avete la possibilità di controllare la vostra rete. Ad esempio, gli utenti possono personalizzare le impostazioni di ciascuna porta per gestire, configurare e monitorare da vicino i dati di rete.
Uno switch gestito controlla il modo in cui i dati viaggiano attraverso la rete e chi ha accesso a tali dati, e gli amministratori possono assegnare priorità ai canali per garantire le migliori prestazioni per i percorsi critici.